L'ex sindaco di Settimo Torinese lancia una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale con progetti già avviati in tutta la provincia di Torino.
La Voce, Liborio La Mattina, 22 Ottobre 2024
Chi non muore, si rivede, e chi si rivede è lui. L'ex sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat, torna in pista con Dinamo, una Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale che, dopo appena 9 mesi dalla sua nascita in forma di cooperativa nel gennaio 2024, è pronta a inaugurare i primi impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Al suo fianco, la Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Fondazione Pace, Democrazia e Solidarietà Onlus.
"Autorizzati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) – si legge in una nota – daranno vita a un nuovo modo di produrre, condividere e consumare energia... Sono infatti in corso allacciamenti per oltre 1,6 MW e sono già stati pianificati altri impianti per 1,5 MW, superando quindi l’obiettivo di raggiungere i 2 MW di potenza installata entro la fine del 2024..."
I primi tre impianti di proprietà si trovano a Settimo Torinese, Cavagnolo e Mazzè, finanziati con 360 mila euro provenienti dalla ricapitalizzazione della società da parte dei soci, a cui si aggiunge una richiesta di contributo di circa 100 mila euro alla Regione Piemonte.
Con l’ammissione ai fondi del PNRR e a risorse private, saranno allacciati alla rete altri impianti in diversi comuni della provincia di Torino, alcuni dei quali con meno di 5 mila abitanti: Lanzo, Corio Canavese, Baldissero, Brandizzo, Druento, Bardonecchia, Condove, Montanaro, Rivalba e Verolengo.
L’obiettivo di Dinamo è rendere l’energia un bene comune.
"Oggi – si legge nella nota – sono più di 100 gli aderenti alla cooperativa, ma il numero è in costante aumento. La missione di questa startup innovativa è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri soci e alle aree locali in cui Dinamo opera, producendo e condividendo energia elettrica rinnovabile..."
Lo Stato riconosce alle CER, per 20 anni, incentivi per ogni kWh di energia rinnovabile prodotta, consumata e condivisa nella stessa cabina di distribuzione.
Gli incentivi saranno redistribuiti ai soci secondo criteri decisi dall'assemblea.
«La nostra iniziativa – spiega il presidente Aldo Corgiat Loia – rappresenta una risposta concreta contro il caro bolletta e un passo avanti nella difesa dell’ambiente. Condividendo la produzione e il consumo di energia rinnovabile tra i soci, possiamo beneficiare di incentivi statali ventennali. Conviene ai soci, all’ambiente e alla crescita della comunità».
Dinamo valorizzerà anche l’energia prodotta dai suoi soci, permettendo loro di beneficiare di energia gratuita. Inoltre, chi non dispone di superfici o risorse economiche sufficienti può partecipare attraverso l’adozione di singoli pannelli di proprietà della cooperativa.
«In questo modo – aggiunge il Presidente – rendiamo possibile la partecipazione anche a chi non possiede patrimonio o fondi sufficienti per realizzare impianti propri: rendiamo le CER davvero sociali non solo nel nome ma nella realtà.
Ai nostri soci forniamo assistenza per cogliere le opportunità dei bonus messi a disposizione dallo Stato, dall'unione Europea e dalle Regioni, diamo consigli per un uso razionale e intelligente dell’energia aumentando il risparmio.
Forniamo servizi di lettura delle bollette, intervenendo con proposte alternative di fornitura qualora i contratti in essere non siano in linea con le migliori proposte del mercato elettrico, oltre a servizi aggiuntivi di certificazione energetica, di progettazione di soluzioni impiantistiche, di consulenza energetica, gratuiti o scontati di oltre il 50%. Infine, per i nostri soci realizziamo, tramite fornitori qualificati nostri partner, impianti di produzione di energia rinnovabile, ma soprattutto facciamo partecipare i soci alle scelte della cooperativa».
Con la produzione e il consumo di energia pulita a livello locale – stando ai motivi per cui si stanno promuovendo le Comunità energetiche – si contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di Anidride Carbonica e al superamento dei combustibili fossili, principali responsabili del cambiamento e della crisi climatica, e in più si riducono i costi energetici delle famiglie, dei cittadini e delle piccole e medie imprese.
Generando una rete energetica indipendente e sostenibile, definita “l’internet energetico”, si generano risparmi e minori costi, riduzione dell’impatto ambientale e partecipazione attiva per la produzione e l’accesso a questo fondamentale bene comune: l'energia.
Dinamo nasce dalla costituzione, nel 2023, del comitato promotore 'Energia Bene Comune' (EBC), iniziativa di due enti del terzo settore: la Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS) di Settimo Torinese, una delle più antiche d’Italia, fondata nel 1852, e la Fondazione PDS Onlus.
Oggi, Dinamo è una delle CER operative e di maggior successo nell’ambito del movimento cooperativo e di Legacoop.
Le Comunità Energetiche:
cosa sono e perché stanno rivoluzionando il mondo dell'energia
Negli ultimi anni, le Comunità Energetiche stanno emergendo come una risposta concreta alla crescente
domanda di energia rinnovabile e alla necessità di ridurre i costi energetici. Ma cosa sono esattamente e perché stanno attirando sempre più interesse in Italia?
Una Comunità Energetica è un’associazione di cittadini, imprese e amministrazioni locali che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile, come quella solare, eolica o idroelettrica. In pratica, si tratta di un sistema in cui i partecipanti diventano contemporaneamente produttori e consumatori (prosumer) di energia verde, utilizzando fonti sostenibili e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
Perché nascono le Comunità Energetiche?
Le Comunità Energetiche nascono per rispondere a una serie di sfide economiche, ambientali e sociali. La crisi climatica e l'aumento dei prezzi dell'energia stanno spingendo sempre più persone a cercare soluzioni alternative, e le comunità energetiche offrono una via d'uscita concreta e vantaggiosa.
Uno dei motivi principali per la nascita di queste iniziative è la necessità di ridurre i costi energetici. Le bollette dell’elettricità continuano a crescere, e le comunità energetiche permettono di produrre energia in loco, riducendo drasticamente le spese. I membri condividono l’energia prodotta da impianti locali, come pannelli solari installati sui tetti, e possono beneficiare di tariffe agevolate o addirittura di energia gratuita.
A livello ambientale, le comunità energetiche contribuiscono alla decarbonizzazione del sistema energetico, riducendo le emissioni di CO2 e promuovendo l'uso di energie rinnovabili. Questo è essenziale per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità stabiliti a livello europeo.
Infine, c'è un’importante componente sociale e comunitaria: le comunità energetiche promuovono la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dell'energia. I membri non sono più semplici consumatori passivi, ma diventano protagonisti nella produzione e nella condivisione dell'energia. Questo crea un forte senso di appartenenza e di controllo sul proprio futuro energetico.
Esempi virtuosi in Italia
In Italia, le comunità energetiche stanno guadagnando terreno, soprattutto grazie agli incentivi statali e alle politiche europee che favoriscono la transizione verso un modello energetico più sostenibile.
Uno degli esempi più noti è quello di Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, che nel 2020 è stato il primo comune italiano a costituire una Comunità Energetica Rinnovabile. Qui, grazie a impianti fotovoltaici installati su edifici pubblici, i cittadini possono beneficiare di energia pulita e condivisa, con un abbattimento delle bollette e un ridotto impatto ambientale. Il progetto ha avuto un grande successo ed è diventato un modello per altre realtà locali.
Un altro caso di rilievo è quello della Comunità Energetica di Napoli Est, nata in uno dei quartieri più difficili della città. L’iniziativa ha coinvolto famiglie, scuole e piccole imprese, che grazie all’installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici, stanno risparmiando sulle bollette e migliorando la qualità dell'aria. Questo progetto ha anche una forte componente sociale, con l’obiettivo di ridurre la povertà energetica e creare opportunità di inclusione per i cittadini più vulnerabili.
Il futuro delle Comunità Energetiche
Con l'aumento dei costi dell'energia e la necessità di ridurre l'impatto ambientale, le comunità energetiche rappresentano una delle soluzioni più promettenti per il futuro. In Italia, sono già state avviate numerose iniziative, sostenute da fondi pubblici e privati, e il loro numero è destinato a crescere nei prossimi anni.
Le comunità energetiche non solo permettono di risparmiare sulle bollette e di ridurre le emissioni di CO2, ma promuovono anche una maggiore autonomia energetica a livello locale. In questo modo, i cittadini diventano protagonisti della transizione energetica, contribuendo a costruire un futuro più sostenibile e democratico.
Le Comunità Energetiche stanno quindi trasformando il modo in cui pensiamo e gestiamo l’energia, portando benefici economici, sociali e ambientali. Un modello che, a detta di molti, rappresenta il futuro del settore energetico.
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